Superschiappone al servizio del bene

Una schiappona è quella che, da ragazzina, durante l’ora di ginnastica dice di aver dimenticato la roba a casa e si va a sedere sui materassoni della palestra con aria contrita, ma forte della propria astuzia.

Una schiappona la riconosci perché almeno quattro volte al mese si avvicina alla professoressa di educazione fisica e le sussurra all’orecchio che è indisposta e si va a sedere sui materassoni della palestra con aria dolente, forte del proprio ciclo ciclonico.

La stessa schiappona le poche volte che si ricorda la roba e non è indisposta si infila un paio di ciclisti neri lucidi, una maglietta bianca e delle Superga blu totalmente inadatte all’attività fisica e corre svogliata tenendosi la milza, non senza prima essersi legata una felpa intorno ai fianchi. Conosco generazioni di schiappone anche molto magre che, per mimetizzare il sedere ritenuto troppo grosso, sono andate in giro per anni con quell’inseparabile mantello da culo.

La schiappona, crescendo, si iscrive in palestra, ma anche lì si autoesonera dicendo di aver dimenticato la roba in ufficio o di avere il ciclo o la sindrome premestruale o la sindrome post mestruale o l’ovulazione. La schiappona si sente un pesce fuor d’acqua negli spogliatoi soprattutto accanto alla fighissima vicina di phon che fa la doccia e poi si asciuga i capelli a testa in giù, piegata a novanta, completamente nuda ma con i tacchi a spillo.

La schiappona a un certo punto prova anche con la piscina. Con la cuffia, il costume olimpionico e il maskara sbavato effetto procione insonne c’è poco da far le fighe, la piscina è democratica: le donne, quasi indistintamente, in piscina sono dei rutti. E la schiappona si sente a casa in costume, certo, ma con l’immancabile asciugamano intorno alla vita a farle da mantello da culo.

Quattro Schiappone (in verità quattro gnocche da paura) domenica 6 aprile parteciperanno alla Milano City Marathon in staffetta per raccogliere fondi per il Moci e comprare delle incubatrici per le mamme in Rwanda, Congo e Benin. Io vi consiglio di fare una donazione qui https://www.retedeldono.it/iniziative/movimento-per-la-cooperazione-internazionale/emma.lanfranchi/le-schiappone e di andare a sostenerle sul campo. Non vi potete sbagliare: sono quelle quattro con la felpa legata intorno ai fianchi.

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36 thoughts on “Superschiappone al servizio del bene

  1. Pingback: Superschiappone al servizio del bene (Tiasmo, 4 mamme e la Milano City Marathon) | burabacio

  2. Pingback: Superschiappone al servizio del bene (Tiasmo, 4 mamme e la Milano City Marathon) | Burabacio

  3. Reblogged this on Zone Errogene and commented:
    E come non appassionarsi a una storia che comincia così?
    “Ciao, siamo Daniela, Emma, Marta e Silvia. E non abbiamo mai corso in vita nostra. Ti sembrerà incredibile (figurati a noi?!), ma quest’anno parteciperemo alla Milano City Marathon in staffetta perché vogliamo raccogliere fondi….”

  4. Melaverde says:

    ma per importi superiori a 200 con bonifico??? maddai
    e comunque la mia amica dice che ERO ginnicissima. ERO. appunto. ora, mi giustifico.

  5. Ahahahah, mi fai venire in mente quello che mi è successo una volta in palestra: mentre mi stavo cambiando, mi sono voltata e mi sono trovata di fronte il culo e la F (completamente glabra, ovviamente) a 90 di una “fichissima” che aveva appena terminato la doccia dopo la lezione di spinning. Ahahahah, sembrava un pornazzo!

  6. Melaverde says:

    comunque vado a fare il tifo. e non prendermi per i fondelli che un anno ho pure vinto i giochi della gioventù di ginnastica artistica. eh.

    • V. says:

      Schioppona al quadrato presente!
      Ma quanto mi hai fatto ridere pensando al… Prof.. Ho le mie cose… Classe di 18, con 14 ragazze.. A volte in 12 schiappone! (Che è anche plausibile).
      Peccato che all’epoca non ci fossero gli smartphone perché il prof di educazione fisica sclerato perché di 14 solo una riusciva a fare il salto in alto, sarebbe stato troppo virale

      • Beh pratico (poco e male) Wing Chun Kung Fu, perciò ci si mena 🙂
        Guarda, in palestra ci sono un tot di elementi…il tamarro innamorato (purtroppo di me, meno male che son riuscita a liquidarlo dopo una prima fase totalmente ingenua della serie: Oh davvero Mariano ti piace tanto il mio pane, me lo vuoi comprare, ok dai ti fo una pagnotta per settimana prossima. Poi ho capito che la pagnotta era una scusa, ma a me la baguette non interessa…)
        Poi il tronista cerebroleso.
        Gli dico: attacco io?
        Faccio per attaccare e lui uguale.
        Tipo tre volte di fila.
        Poi l’esaltato nervoso, che mi agita velocissimamente le mani davanti al naso, finendo la forma proprio con il pugno davanti al mio naso.
        Prima o poi me lo spaccherà…
        Ieri si è aggiunta l’adolescente in competizione.
        Ok, facciamo un esercizio e devi destabilizzarmi e cercare di farmi perdere l’equilibrio, ma calmina…ad un certo punto si vedeva che c’era proprio quell’ingrediente tutto femminile che si chiama competitività maligna.
        Non ha fatto apposta ma le è scappato un calcio dritto, ma dico proprio dritto in mezzo alle gambe…a momenti mi ingravida…

  7. Reblogged this on Nanaros che vive nello specchio and commented:
    Le schiappone si riconoscono appena si vedono anche solo da lontano, anche solo in rete. Perché hanno la felpa sui fianchi (va come sono fine!) ma anche il cuore davvero tenero. Io sono e resterò sempre una schiappona, ma molto più pigra. Quindi complimenti a queste schiappone maratonete e… reblog!

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