Com’è fatto un bambino felice?

La questione della felicità dei bambini. Come si misura la felicità dei bambini? In salti sul tappeto elastico, in dita di sporco nella vasca da bagno dopo una giornata a rotolarsi nel fango, in giri in altalena, in centimetri di neve in inverno, in cavalloni d’estate, in foglie pestate in autunno, in soffioni soffiati in primavera, in pennarelli blu, che sono sempre destinati a finire per primi. In play-rewind-pause di Nemo che ritrova Marlin, in palloncini blu che vanno su su su e svolazzando fan trullero leru là, in repliche di Mary Poppins a Natale, in filastrocche di Rodari, in numero di partecipanti alla propria festa di compleanno. In genitori coabitanti? Com’è fatto un bambino felice? A spanne direi che Marta ha una facilità alla felicità che Lorenzo non ha.

La felicità di Marta è alla mia portata, per ora. La felicità di Lorenzo non lo so. Ieri sera Marta dormiva, Lorenzo chiedeva “mi abblacci? Folte. Più Folte. Mi tieni semple così?”. Ogni volta che mollavo un po’ la presa ripartiva: “mi abblacci? Folte, Più folte. Mi tieni semple così?”. Quattordici volte e poi si è addormentato, spero, felice. La felicità di Lorenzo si misura in abblacci folti, più folti, che tengono così. Quattordici per l’esattezza.

Stamattina poi, l’ho accompagnato a scuola, mi ha dato una carezza e un bacio veloce, troppa fretta di correre alla finestra e farmi ciao ciao dalla strada, con il vetro a dividerci. Torni? Mi ha detto come un pesciolino, Sì, gli ho fatto con la testa e abbiamo sorriso dello stesso sorriso largo e allegro. La felicità di un bambino, del mio almeno, si misura in promesse mantenute. Esattamente come la mia.
happy

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40 thoughts on “Com’è fatto un bambino felice?

  1. Letto alle 4 del mattino questo post scatena in me una valanga di dubbi e alcune tristi consapevolezze. Rileggerò con la luce del giorno, chissà che addormentati i licantropi non sia più facile. Molto, molto bello, come sempre.

  2. Che tenerezza!!! Per ora la felicita del mio Piccolo Esploratore 1enne si misura in biscotti concessi fuori orario e libri sfogliati da me.. Incredibile, molla qualsiasi attività per un libro (di gomma) sfogliato e raccontato da me, seduto vicino a me! Mi chiedo quanto durerà… :))

  3. La felicità di Nina è fatta di fate e sirene, di numero di puntate di winx, violetta e tutte le altre che riesce a vedere, di cerchietti per capelli, elastici e chincaglierie da bambine, di giochi infiniti con le amiche e della permanenza a oltranza sul nostro divano. Nino, invece, la misura in dinosauri enormi, macchine e mostri… ma la mamma che si addormenta accanto a lui è la felicità più grande, almeno per ora.

  4. In pantaloni bucati e ginocchia sbucciate, in astronavi di Lego inventate, in numero di giri del cortile in bicicletta coi vicini di casa, in dita cotte dall’acqua calda del bagno, in caramelle mangiate di nascosto sotto il tavolo.
    Godiamoci questi momenti e stringiamoli folte folte finchè ne hanno bisogno.

    Bellissimo questo tuo post 🙂

  5. melaverde says:

    è bellissimo questo post, come sempre. ma mi ha preso malissimo. per me sono loro stessi le uniche promesse di felicità mantenute. e io, noi siamo perdenti di fronte a questa forza e alla loro domanda di verità. quasi di default. io, noi, siamo la loro prima enorme delusione.

  6. Eufemia says:

    Ellapeppa se scrivi bene….! Secondo me gli abbracci possono essere una unità di misura della felicità anche fra gli adulti …. 😉

  7. anna says:

    Emanuele, mio figlio, poco più che treenne, alla domanda: “sei felice?” risponde: “sì perchè TI voglio tanto bene”. cioè la sua felicità è il bene che vuole a me. non il mio a lui. spiazzante. anna

  8. serena says:

    mio figlio, 5enne a giorni, mi abbraccia forte e mi fa: mamma, quando ti abbraccio mi sembra di abbracciare tutto il mondo!
    e’ questa la verità: noi siamo il loro mondo e da quell’abbraccio accogliente e sicuro dipende la loro felicità

  9. Che bellissimo post!
    Una volta stavo facendo il bagno con mia figlia, avevamo messo i sali profumati e tanta tanta schiuma, e lei mi ha guardato ed ha sorriso dicendomi “Ah, questa si che è vita, fare il bagno con te”.
    E la felicità che ho provato nel sentirle dire quella frase era il riflesso della felicità che lei provava in quel momento. Ed era immensa ed infinita.

  10. La felicità del Tigre non hanno ancora inventato lo strumento per misurarla. Lui dalle emozioni così forti. Le stesse emozioni che tiene soffocate quando diventa sociale. Lui che ci prova al mattino a farle vedere alla sua mamma, giusto un momento, quello in cui sto per andare via e lasciarlo all’asilo. La felicità della Pulcetta è un’altra cosa. È essere notata alla pari del fratello. Questa è la sua, più semplice, felicità.

  11. Els says:

    Lui, a passeggio di primo mattino del primo giorno delle vacanze estive, mi guarda, sorride beato e dice ‘ quant’è bella la vita, ogni giorno qualcosa di nuovo!!’
    Felice, lui, e pure io.
    Grazie enrica

  12. Molto saggio Lorenzo, Enrica. La felicità si misura esattamente in quello: in amore e in fiducia. Per Claudio la felicità sono i dinosauri e gli abbracci. Forti. Le coccole. Esattamente come Lorenzo!

  13. ElleBi says:

    La felicità di Emma sta nei libri di T’choupi letti e riletti la sera sul divano. Per sicurezza tiene tutta la collezione sul tavolo del salottto. Ma quando mi corre incontro urlando “calin” e mi abbraccia le gambe, allora è una felicità condivisa. Penso sia questo il segreto dei bambini, sentire che noi siamo felici nello stesso momento per lo stesso gesto. Un gran calin a voi tre.

  14. Pingback: Top of the Post #5 : 06 Ottobre 2024 | Slow Mom

  15. chiara says:

    E se provassimo a non misurarla, la felicità; la nostra e la loro? Senza misura e senza promesse. Che secondo me quello che gli raccontiamo ogni giorno, quando torniamo e li riabbracciamo mille e mille volte non è che c’è certezza del ritorno, ma che ce ne è ancora, di felicità.

  16. Selvaggia says:

    Non vedo l’ora di leggere qualcosa in più su Marta, perchè per ora la scena di queste pagine (ma sono certa non nel cuore della mamma) la ruba tutta Lorenzo.
    Marta secondo me ci regalerà emozioni se non al pari del fratello, anche superiori!

  17. Io non so cosa rende felice mio figlio, certo non credo sia felice quando saluta me per andare con il padre o viceversa, o quando mi domanda: con chi dommo oggi? Magari confuso dallo sballottamento di case. Lo vedo felice quando gioca e ride con me, quando lo porto la mare, quando si gioca a acchiappino, quando salta sui gonfiabili, quando la sera, nel letto, si addormenta toccandomi i capelli o quando guardiamo i cartoni accoccolati. Penso proprio, però, che in fondo a quegli occhietti accesi e vispi, ci sia l’ombra della famiglia mancata, di quella dimensione casalinga che non ha mai vissuto ma che presto imparerà dagli altri bimbi che frequenta. Io faccio di tutto per renderlo felice, o almeno mi impegno al massimo, ma c’è qualcosa che non potrò mai fare, che non è in mio potere e che ho subito tanto quanto lui. Si dice che sia meglio la “qualità” del tempo, piuttosto che la “quantità”, ma quando la quantità è già ridotta della metà di quella che dovrebbe essere, è davvero dura…

  18. Se fossimo state compagne di classe al liceo ti avrei invidiata fino a rubarti il fidanzatino!! Ora, da mamma, mi hai reso dipendente dai tuoi post, che mi aprono l’anima! La tua capacità di trasmettere in poche righe una valanga di pensieri e di emozioni, in modo lucido e schietto, è una ricompensa più che adeguata al tempo che tolgo al lavoro (mannaggia).
    La felicità di Francesco, 22 mesi: mamma e papà, insieme, nel lettone la mattina ma anche mamma da sola va bene, basta non svegliarsi nel vuoto. E poi dosi su dosi di Peppa!!!

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