Ode alla stanchezza.

Stanchezza stronza, di gente indecente,

che chiede, pretende e poi non dà niente.

Stanchezza vampira che il viso funesti

mi succhi i sospiri e gli occhi mi pesti.

Stanchezza bella bella stanchezza

di corpi intrecciati in una carezza.

Stanchezza madre, di fatiche annunciate,

di pianti, di mostri, dentini e poppate.

Stanchezza figlia che ti lasci accudire

il sonno dei giusti è guardarti dormire.

Stanchezza scema che tormenti i miei giorni

confondi i pensieri e sfumi i contorni.

Stanchezza, via crucis dell’abnegazione

mi metti in ginocchio ad ogni stazione.

Stanchezza mia, fatti capanna,

accoglimi, cullami, fammi la nanna.

Stanchezza amica affondami adagio

sii il mare dolce nel fiero naufragio.

Stanchezza sorella più cresci più invecchio

mi dice ogni giorno la donna allo specchio.

Stanchezza aguzzina mi tieni in ostaggio

ti posso fuggire ma non prendo coraggio.

Stanchezza buona di piccoli eroi,

mi stanco di tutto, non mi stanco di noi.

Stanchezza allegra, coniglio di Alice,

io voglio morire stanca e felice.

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Foto di Valentina Fontanella (susanita)

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18 thoughts on “Ode alla stanchezza.

  1. 🙂
    E’ la primavera che ci fa sentire più stanchi del normale, dice la mia insegnante di yoga. Costa fatica dischiudersi dopo l’inverno… 🙂

  2. Stanchezza, vigliacca, non farti pregare
    Tienimi stretto o mi tocca lavorare.
    Stanchezza, ti prego, non far tira e molla
    Tienimi sul divano come fosse un mar di colla.
    Stanchezza, però, ora non esagerare
    Che vorrei andare a letto, quindi lasciami alzare!

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