È l’estate, ragazzi! Ovvero come sopravvivere alla fine della scuola.

Ho avuto un giugno difficile. Giugno è quando tutte le certezze vacillano: le scuole chiudono e lasciano i genitori come me in uno sconforto di ansie senza fine. Tu dove lo mandi? È la frase più ricorrente fuori dalle scuole già da aprile, ma tu ad aprile eri intenta a trovare scuse per evitare le ottanta feste di fine anno di maggio. Tra l’altro con tutte queste feste di fine anno pensavi funzionasse come “l’al lupo, al lupo!” che poi la scuola non finisse veramente. Tipo esercitazioni. Invece finisce, finisce e finiscono anche i posti nei centri estivi, più precisamente finiscono ad aprile. Allora a giugno fermi per strada qualsiasi adulto in compagnia di un essere sotto il metro e mezzo (fosse anche un alano) e chiedi come si sono regolati loro per la stagione estiva. Le risposte più frequenti.

  • Li porto al mare io… sai ho ancora un po’ di maternità.

Ma che cazzo sei un elefante? Sei iscritta all’INPS dei pachidermi? Tuo figlio avrebbe l’età per trascorrere l’estate al Cocoricò di Riccione… dopo i sei anni mi risulta che da smaltire della maternità non ci siano manco più i chili di troppo.

  • Ci sono i nonni che ci tengono i bambini in montagna tre mesi. Si sono offerti loro.

Vi picchiavano da piccoli? Cosa devono espiare esattamente? Oppure minacciate di lasciarli in un ospizio nazista quando saranno molto anziani?

  • Ho trovato una favolosa fattoria didattica, sai per noi è molto importante l’aria buona!

Ma dai? Per me è molto importante l’aerosol con i gas di scarico di una Panda quattro per quattro immatricolata 1983. Comunque no, io la fattoria didattica la eviterei che poi quando tornano a casa a settembre si sentono tristi come Heidi a Francoforte.

  • Gli faccio fare la scuola di circo, costa solo 300 euro a settimana.

Però sai io cerco una soluzione per lasciare i figli ma non un rene. Comunque, a proposito di circo, penso che li affiderò alla mamma di Dumbo, che c’ha un bell’istinto materno e giustamente anche l’INPS pachidermico, li riprendo poi, quando la carovana torna in città.

Poi ci sono loro: i genitori stampella. Quelli a cui ti appoggi per tutto l’anno, che ti ricordano le date degli incontri con le maestre, quelli che ti scrivono “sabato c’è il compleanno di Emma ti vuoi unire a noi per il regalo” (leggi: sappiamo benissimo che non ti ricorderai del compleanno di Emma, non sai esattamente neanche chi sia Emma, figurati se sei in grado di comprarle un regalo). I miei personali genitori stampella hanno quattro figli, quattro e si preoccupano dell’estate ragazzi dei miei due. Mi indicano una soluzione praticamente sotto casa che costa come una depilazione completa. Si può fare, mi inventerò qualcosa sulle donne libere e pelose postando le mie gambe sul blog. Vado a chiedere informazioni.
Il centro estivo è una meravigliosa struttura in puro sacro vecchio intramontabile cemento. Come credenziali mi dicono: “Signora, non siamo meglio degli altri, ma siamo di sicuro i più sporchi”. Mi sento come quelle madri americane che trovano nella buca delle lettere la risposta positiva di Harvard per il primogenito. Ora sono due settimane che Lorenzo va nel centro estivo cementifero sotto casa e in effetti torna a casa felice come una Pasqua e sporco come una merda.

Illustrazione <3: Letizia Rubegni.

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21 thoughts on “È l’estate, ragazzi! Ovvero come sopravvivere alla fine della scuola.

  1. Per l’INPS pachidermico… la cosidetta maternità (congedi parentali) sono 6 mesi (180 giorni) di astensione facoltativa per le lavoratrici dipendenti, che se non esauriti i primi mesi del bambino, si possono utilizzare fino agli 8 anni di età. Anzi nel 2015 è uscito un decreto che aumenta il limite di utilizzo fino ai 12 anni! Dopo i 6 anni però sono giorni non retribuiti…

  2. Quelli che d’estate i figli se li dimenticano perché i nonni di lui, e poi quelli di lei, poi lo zio con i cuginetti, poi la zia single in crisi di maternità, poi il compagno di classe con casa al mare e genitori ospitali… ecco, io quelli lì mi fanno incazzare. Ma poi penso alla mia estate senza stipendio ma tutti i giorni 24h con mio figlio e… mi passa l’invidia… sono più fortunata io 🙂

    • Simona says:

      Io 24 ore al giorno non ce la posso fare. E il bello che non mi sento nemmeno una merda quabdon o ammetto😂😂😂

  3. Quando eravamo piccole noi, centri estivi nisba (mia madre lavorava) in compenso si giocava tutti insieme in strada , a turno una madre o nonna sgridava 47 mocciosi, si mangiava in cortile (rigorosamente di cemento, nella migliore delle ipotesi di ghiaia) la pastasciutta preparata ognuno dalla propria famiglia, e c’erano interessanti scambi gastronomici (la pasta del vicino è sempre più verde) e si tornava a casa, dopo la duemillesima partita a nascondino sporchi come delle merde

  4. Giuliana says:

    I nonni (entrambe le coppie) sarebbero disposti e anche volentieri (secondo me è uno spirito di sacrificio tipico del sud, tutti i nonni siciliani sono disponibili a tenere i nipoti, magari non vorrebbero ma mai e poi mai lo ammetterebbero!) ma io non credo reggerebbero davvero.
    Quanto alla maternità… adesso si può sfruttare fino ai 12 anni (è una novità degli ultimi due anni credo).
    Io comunque ho optato per il centro estivo (le ultime due settimane di agosto)… alla fine è una certezza 😀 e poi con me, perché ho l’arma segreta di essere un’insegnante quindi da metà luglio a metà agosto posso passarlo con lui e come dice “tratto d’unione” mi sento molto fortunata per questo 🙂

  5. Io l’estate la passavo a giocare sul cementato davanti casa, a riempirmi le ginocchia di cicatrici per le cadute coi pattini e a far merende a base di pane, zucchero e vino. La cicatrice più bella me la sono guadagnata due giorni prima della cresima di mia sorella, ho sbattuto il naso cadendo dalla bici e su tutte le foto ci sono io con questa bella crosta rossa proprio sulla punta. Mia madre non credo me lo abbia mai perdonato.

  6. giuliadasé says:

    io avrei anche la maternità arretrata ma sono così scema che non me la sento… e poi ho un sacco di ore da recuperare e ferie da smaltire… ma nella mia realtà metterei in oggettiva difficoltà l’azienda… così crescerò sentendomi un genitore di merda, altro che figli sporchi…

    • Giuliana says:

      Giuliadasé scusa se mi permetto di intervenire, ma non c’è da sentirsi in colpa te lo dice una che da piccola aveva amici che la credevano orfana di padre per quanto poco lo vedevo (faceva ricerca ed era assorbitissimo dall’università) io adoro mio padre e non ricordo di averlo mai colpevolizzato per questo forse perché ho sempre avuto la percezione che fosse “impegnato” e non che si volesse liberare di me e mia sorella 😉
      p.s. ho ereditato anche il suo senso del dovere, anche se lavoro nel pubblico, dove è oggettivamente più facile anche io ho sfruttato pochissimo la maternità visto che non ne ho avuto necessità impellente (e poi temo sempre potrebbe servirmi di più in futuro XD)

      • giuliadasé says:

        ciao Giuliana, speriamo… perché a volte, quando inizio un nuovo corso, cerco di avviare un nuovo progetto etc… molte mamme mi guardano malissimo pensando al tempo che sottraggo ai cuccioli… dura spiegare loro quanto sia sempre tutto precario oggi e che la formazione permanente in certi ambiti sia un obbligo… io sono un genitore single e non ho mica stampelle in paradiso, se perdo il lavoro sono, scusa il francesismo, con il culo in terra. Io se alle olimpiadi ci fosse la categoria “genitori con sensi di colpa” sarei sul podio…

  7. Ho organizzato l’estate della maggiore (dal cui padre sono separata) ad aprile. Solo che il calendario l’ha fatto il mio ex e c’era una settimana di buco. Comunque è così:
    – settimana 1 da mio padre, in montagna (lui ha addirittura insistito)
    – settimana 2 buco (poco male io ho i suoceri, il mio ex si è bruciato permessi)
    – settimane 3 e 4 centro estivo del comune
    – settimane 5 e 6 a Bolzano dalla nonna paterna
    – settimane 7 e 8 da mia madre in Toscana (mia madre voleva anche la piccola ma le ho risposto che preferisco avere una madre in salute)
    – settimane 9, 10 e 11 andiamo insieme al mare
    – settimane 12 e 13 va al mare col padre
    – ricomincia la scuola.
    Per la piccola devo dire che fortunatamente il nido comunale chiude il 4 agosto. Collocare quella di 8 anni è facile, una specie di rugbista di 2 meno…

  8. giulia says:

    la gratitudine nei confronti di chi ti fa sapere dell’esistenza di un centro estivo sostenibile e’ superata solo da quella che ti investe quando nella mail leggi “si c’e’ ancora posto” e vorresti limonarti l’operatore.

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