Da madre recidiva, dei giardinetti continuo a odiare tutto.
Partiamo dalle panchine. Le panchine sono lì all’unico scopo di prenderti per il culo, ti ricordano cioè che il tuo culo sul loro legno non si poserà mai, tu devi camminare come un orango dietro alla palla pazza che strumpallazza di due anni e mezzo.
Poi ci sono le altalene, le altalene sono sempre troppo poche, mentre quegli inutili dondolini singoli a molla sono tantissimi. È come in hotel dove si trova un solo campioncino minuscolo di bagnoschiuma ma venti cuffie per la doccia, che cazzo sono l’idra di lerna? quante teste devo coprirmi? Suppongo esista una lobby molto solida delle cuffie per la doccia, dei dondolini a molla singoli dei parchi e dei tovagliolini plastificati inutilizzabili dei bar.
Per le due altalene c’è una coda che non vedevi dai tempi del padiglione Giappone all’Expo, quando è finalmente il tuo turno, l’ansia e gli sguardi d’odio degli altri bambini rovinano ogni divertimento, una nonna sta facendo il malocchio alla tua creatura. Quindi fai sedere l’infanta, la spingi due volte fortissimo e poi la trascini via, lei urla, tu le spieghi che l’attesa dell’altalena è essa stessa l’altalena.
Io ho fatto tre figli nella speranza che la terza mi uscisse madonnara, i bambini madonnari sono la benedizione di ogni odiatore dei giardini, perché ignorano attrazioni e giochi e si dedicano al disegno sul selciato con i gessetti colorati di Tiger, aspirandone le polveri sedative. Naturalmente no, Andrea non è una madonnara, ma le madonne volano ugualmente.
Passando agli scivoli, essi non sono più semplici scivoli, sono architetture di Escher, con tunnel e buchi neri, piani e sopraelevate, un piccolo raccordo anulare in miniatura nel centro. Al loro interno i bambini riescono a farsi male in quindici modi diversi, così i genitori possono aprire scommesse su che tipo di piccolo contuso riporteranno a casa.
Padri e madri, negli ultimi anni, hanno appreso da Instagram a non usare il linguaggio tossico degli anatemi autoavveranti, insomma non si deve più dire “attento che ti fai male, non correre che cadi” perché crea ansia a diminuisce l’autostima. Sono preferibili forme più educative come “metti alla prova le tue capacità motorie in piena libertà, amore mio, potrebbe avere la meglio la forza di gravità, ma la forza d’animo ti rialzerà”.
Intanto, sedute sulle panchine, le elette, ovvero le mamme dei figli giocatori di calcio e le mamme delle figlie mercatini dell’usato di topolini e collane su marciapiede (due categorie che si autogestiscono senza bisogno dell’aiuto genitoriale), mi indicano con pena: “pensate che quella poveretta ne era fuori, pensate che aveva già figli che frequentano le medie ed è rientrata nel tunnel di sua spontanea volontà. Chi è causa del suo mal, smadonni sé stessa!”.
A creare ulteriori distrazioni, arrivano le feste di compleanno. Ogni giorno i parchi pubblici ospitano party a tema. Gli organizzatori sono ormai preparatissimi, parcheggiano il food truck e il dj set, c’è Clio Make Up per il truccabimbi e portano palloncini per far volare il Pirellone in UP! Sui palloncini vorrei aprire un capitolo a parte, perché c’è sempre uno stronzo che rischia l’enfisema polmonare per fare le sculture di baloon. Le sculture di baloon sono due palloncini annodati a simulare una spada, così a fine giornata i bambini si inseguono percuotendosi con dei goldoni sgonfi: una festa sponsorizzata Durex, insomma. Come se non fosse già il giardinetto stesso la migliore pubblicità anticoncezionale di tutti i tempi.