Le parole volano. L’amore resta.

Una volta da bambina ascoltai una canzone, una bella canzone in inglese, testo incomprensibile e per questo ancora più magico e commovente. Non esisteva youtube, tantomeno shazam e nemmeno avevo un registratore sotto mano per poterla riascoltare. Allora presi un foglio e ne riscrissi la melodia a modo mio, per non dimenticarla. Il giorno dopo quando il foglio mi ricapitò tra le mani mi accorsi di quanto fossi stata scema: avevo scritto la lalala la la la lalalalala.

Stasera ho sentito una canzone, una vecchia canzone inglese. Prendo il foglio e scrivo per ricordarmi di Lorenzo e Marta che dormono vicini, fiato a fiato. Occhi di sete lei, occhi di seta lui. Scrivo di quanta tristezza mi dia sapere che il lettone dove si rifugiano dagli incubi, a volte ospiti i miei. Che la “E” tra “mamma e papà” per loro sarà una congiunzione solo tra parole. Scrivo di quanto mi faccia ridere Lorenzo quando disegna. Oggi gli ho chiesto di farmi una montagna, lui ha scarabocchiato il solito cerchio, io l’ho incalzato “ché no, le montagne hanno le punte” e lui mi ha risposto “ché no, quella era una montagna russa”. Scrivo di quando ha cercato di prendere in braccio la sorella e ha eslamato “Tu non sei Matta, tu sei un Mattone”. Scrivo dei giorni pieni di Lorenzo e Matta, pieni di un futuro che, a volte, mi lascia indietro. Scrivo e so già che domani mi sentirò stupida a rileggerlo lì, nero su bianco: la la lalala la la la lalalalala.

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26 thoughts on “Le parole volano. L’amore resta.

  1. Spesso quando ti leggo resto senza parole… Penso a quanto è bello leggerti e alla profonditá di ogni tua frase…
    Dato che anche questa volta ho poche parole, ti chiedo soltato di dire a Lorenzo che mi ci sono voluti 10 minuti per caprire quella del Mattone, ma che poi ho rido mezzora 🙂

  2. Leggo di Lorenzo e le montagne russe e sorrido. Quando mio nipote mi ha chiesto perché non potevo raggiungerlo questa estate, gli ho risposto PERCHÉ LA ZIA AVRÀ LA PANCIA
    Zia questa è una bugia
    PERCHÉ TESORO?
    Perché papà ha la pancia grande ma l’aereo lo prende.

    Per il resto un abbraccio.

  3. io ho capito che canzone avevi sentito : la la lalala la lalalala la hey jude la la la lalalala la la…

    bellissimo, ti leggo da meno di una settimana…ma che settimana!
    buon ballo del mattone

  4. LadyKaiura says:

    Ho iniziato a leggere questo post e mi è venuto un tuffo al cuore… Perché pensavo stessi parlando di Lou Reed. Ho aperto il blog stamattina pensando che ne avresti parlato… e, in qualche modo, mi piace pensare che tu mi abbia letto nel pensiero. A me spiace quando un cantante viene a mancare, sia come persona che, soprattutto, quando ha significato qualcosa per me. Ieri sera mi sono messa a piangere perché appena l’ho saputo ho schiacciato play su Perfect Day…mi ricorda una calda giornata di sole, questo maggio, a Regent’s Park. Ci eravamo presi un bicchiere di sangria a Camden Town, poi abbiamo detto perché non andiamo a Regent’s Park, ci è piaciuta così tanto… e poi ci siamo stesi sull’erba, che era verde come lo smeraldo e il cielo era turchese, ed era il nostro ultimo giorno a Londra e poi mi è venuto in mente “Just a perfect day, drink sangria in the park…” e poi ho pensato anche allo zoo lì vicino e “Just a perfect day, feed animals in the zoo” e allora ho pensato, senza saperlo, abbiamo fatto come Lou Reed e ho messo su Perfect Day e mi sono sentita così felice eppure così triste. E ieri sera, mentre avevo il magone in metropolitana, ho pensato a quella calda giornata di maggio a Londra. E poi, tu. Le parole volano. L’amore resta.
    Ma è meglio comunque Rita Pavone.

  5. Quando ero piccola disegnavo soltanto cerchi (anzi, ovali) e mia madre, preoccupata perché le altre bambine disegnavano casette e famiglie felici, si consultò con un amico psicologo, pensando avessi dei problemi (ero anche un po’ socipatica all’epoca). Il dottore le disse di stare tranquilla perché, a suo parere, il mio riempire fogli di uova dopo uova dopo uova denotava una grande creatività e mi distingueva dalle altre bambine che banalmente disegnavano prati fioriti.
    Tuo figlio è un grande!!
    W l’amore che resta, e che le tue parole permettono quasi di toccare.
    Un abbraccio e buon inizio di settimana!

  6. Sara says:

    Ti mando un abbraccio forte forte. Negli occhi di mia madre vdo quell’amore di cui parli, e che spero di provare un giorno.

  7. Pingback: Letteratura leggera | www.unapozzanghera.it

  8. Giu says:

    E in queste parole si legge tutto l’amore che resta…sempre. Enrica, più ti leggo più mi piace leggerti. Meraviglia di donna!

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