Cose che ho imparato dalle mie tette. Piccole.

Le donne più anziane di casa, le toscane, lo chiamavano il petto, “vedrai che ti crescerà il petto, abbi pazienza, noi in famiglia si sviluppa tardi”. Questa storia dello sviluppo tardivo non ha fatto altro che tenermi legata troppo a lungo a un filo di speranza: il petto arriverà, mi dicevo, ma era più facile che mi spuntassero le ali. Le mie tette sono minimal e tra me e loro è stata una lunga storia d’amore e odio. Tutto è iniziato nell’estate tra i dieci e gli undici anni, ero cicciottella allora e alle tre pieghe della pancia che mi si formavano da seduta se ne aggiunse una quarta, più piccolina ma capezzoluta. Definirla seno era troppo, per mia madre non meritava nemmeno la parte sopra del bikini. Quando vedo ragazzine in spiaggia nella stessa condizione, la tenerezza ha il sopravvento, vorrei avvicinarmi, dir loro “passerà, andrà meglio”, ma si sa a quell’età ogni piega è una montagna. L’inverno successivo la mia classe era divisa tra portatrici di reggiseno e portatrici di canottiere, le reggiseniche guardavano noi canottierine dall’alto della loro seconda o addirittura terza misura (Rosalia aveva la quarta, ma aveva anche un bel paio di baffi hipster ante-litteram), erano mature, navigate, nell’ora di ginnastica se le tenevano, correndo, perché non sballonzolassero. Anche io me le sarei tenute comunque, perché non scappassero via.

Poi l’adolescenza e con l’adolescenza il Push Up. In pratica mi aggiravo fingendo nonchalance, un po’ novella Giovanna d’Arco un po’ Mrs. Doubtfire, sotto questa corazza che faceva sudare i capezzoli, sperando che nessuno si accorgesse del trucco. Sono stati gli anni in cui ho realizzato sulla mia pelle che:

  1. A una prima di coppa, per le case produttrici di reggiseni, corrisponde necessariamente la circonferenza toracica della Barbie.
  2. Nei primi approcci sessuali la tetta è un intrattenimento da non sottovalutare. Ci si bacia duro e lui sa dove aggrapparsi, sta lì, con ‘sto antistress nel palmo della mano, felice perché potrà raccontarlo agli amici. Capite però che “ho munto mezz’ora un etto di gommapiuma” non suona come una cosa di cui vantarsi.
  3. Nessun pensiero mi avrebbe mai messo a disagio quanto il mito della spagnola. Non parlo dell’influenza mortale, ma della pratica sessuale anche detta coito intermammellare, off limits per le donne piatte. Io ne avevo sentito parlare già alle medie, se non sbaglio c’era pure una canzone zozza sull’argomento, e mi immaginavo questa donnona enorme che ablava todo un pochito cossì, sdraiata sul letto mezza nuda come la moglie di Giannini in Mimì metallurgico, e mi invadeva un senso di inadeguatezza infinito.
  4. Ci sarà sempre un parente, una zia, una nonna, una cugina che parla delle tue “tettine” a sproposito, usando proprio quel termine odioso lì: “tettine”. Ci sarà sempre un simpaticone che ti chiamerà Zero zero tette o tavola da surf, beh ce l’ha piccolo.
  5. Ci sarà sempre qualcuno che ti consola dicendo che il seno perfetto è quello che sta in una coppa di champagne, il problema è che anche in quel caso vedrai il bicchiere di champagne mezzo vuoto.
  6. Ci sarà sempre qualcuno che ti consola dicendoti che almeno i ragazzi ti guardano gli occhi e non le tette. Ma non è vero, gli uomini guardano le tette anche alle piatte, le cercano più che altro, non possono credere che non ci siano. Ed è ancora più imbarazzante.
  7. Ci sarà sempre qualcuno che ti consola dicendo che almeno puoi dormire a pancia in giù. Ma dai che figata! Sai che quando da piccola mi chiedevano “cosa vuoi fare nella vita?” rispondevo proprio “dormire a pancia in giù!”.
  8. Non è vero che le tette piccole non subiscono la gravità, non ballano, non cambiano. Non sono dei cartonati in gesso, son fatte della stessa sostanza delle tette grandi eh. Pelle, ghiandole, un po’ di grasso, tutta roba biodegradabile.
  9. A un certo punto troverai sulla tua via qualche sparuto rappresentante dell’antica stirpe dei culariani, uomini raffinati che si dicono maggiormente interessati a un bel sedere che a un gran paio di tette.
  10. Le donne più complessate sono in realtà quelle col seno grande. Su questo basta parlare, chiedere: il seno grosso, soprattutto in giovane età, spesso ingobbisce dalla vergogna ed è complicato rialzare la schiena col tempo, tenerlo nascosto diventa un’abitudine. Per non parlare dell’annoso problema di come far cadere una collana lunga, che si aggira da una parte all’altra delle sfere senza pace.

L’adolescenza l’ho superata da un pezzo e pure la giovinezza. Sono cresciuta in autostima, in consapevolezza, in esperienza e in attenzione nella scelta della biancheria intima. È cresciuto tutto, loro no. Possibilmente, dopo gravidanze e allattamenti, sono persino rimpicciolite. Mi ritrovo ad avere spigoli dove dovrebbero starci le curve e questo è un problema che non riguarda solo la carne e le ossa. Ho buttato via la corazza e i reggiseni, nel sesso e nella vita servono a poco, inoltre gli uomini non sanno toglierle (né le corazze né i reggiseni) e quindi è un problema in meno.

Quello che so oggi è che le tette piccole son roba da intenditori, le devi imparare, le devi capire, non c’è alternativa. Con le grandi puoi azzardare l’approssimazione, impastare un po’, tuffarci la faccia, con le piccole resta poco spazio per i gesti raffazzonati, devi saperci fare. E soprattutto devi sapere che non c’è verso, per quanto impegno ci mettano, lo spagnolo non lo parleranno mai.

susaNella foto: “carillon” di Susanita (sempre lei, sempre la meglio: http://www.susanita.it).

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67 thoughts on “Cose che ho imparato dalle mie tette. Piccole.

  1. barbara71 says:

    Sono d’accordo in tutto e posso assicurare che lo spagnolo non lo impareranno mai…ma la forza di gravità a noi “anta” con poco seno ci fà un baffo! Mai visto un topless delle nostre coetanee con seno over? Da noi si dice (te lo traduco in italiano) “che se lo buttano dietro le spalle”! Tiè!

  2. Il mio post. Proprio il mio, grazie.
    Quindi tu hai smesso i reggiseni? Davvero? E come te la cavi con gli improvvisi sbalzi di temperatura? Perché non riesco a immaginare niente di più imbarazzante del capezzolo turgido sotto la t-shirt, non supportato da due emisfere belle piene.
    Io davvero, non avessi problemi con gli ospedali (e col conto corrente) una terza me la regalerei, per provare un gusto pieno nell’indossare, per una volta almeno, un bikini. 😭

    • Antonio says:

      Invece trovo che siano estremamente sensuali, su un seno piccolo, dei capezzoli inturgiditi che spuntano da sotto una tshirt molto sottile.
      Le tette devono essere ben fatte. Piccole o grandi che siano.
      E si, le tette piccole (ben fatte) sono da intenditori.

      • Questa è la propaganda che non mi sono mai bevuta, anche perché l’alternativa sarebbe stata di concludere che oltre che piccole sono pure fatte male.

    • io vado di capezzolo in libertà, non me ne frega più niente. poi prima di rifarmi le tette dovrei occuparmi del naso, quindi tutto tempo sprecato. naso in libertà e via!

    • ggherardi says:

      Le tette enormi mi hanno sempre fatto schifo. Non “non le gradisco”. Proprio “Schifo”. Sono rozze, volgari: le considero la controparte femminile dell’uomo con la pancia e la canottiera bianca sporca sopra.
      La seconda è la misura perfetta, a mio dire: elegante, aggraziata, “sincera”. Sembrano quasi dire: ci siamo anche noi, ma non vogliamo distrarti troppo dalla donna che ci porta in giro.
      Ma dopotutto sono sempre stato un gran ammiratore dell’aforisma di Seneca: “Una bella donna non è colei di cui si lodano le braccia o le gambe. Una bella donna è colei la cui bellezza complessiva è tale da non permettere di ammirarne le singole parti”.

  3. >non avessi problemi con gli ospedali (e col conto corrente) una terza me la regalerei

    Enrica, ho colto il tuo grido di dolore e ho creato un sito per il crowdfunding:

    http://www.regaliamo_una_terza_alla_tesio_che_poi_ce_le_fa_toccare.com.

    L’ho creato alle 10 e abbiamo già raccolto 510.000 euro. Mi sa che ci sta anche una quinta. Spagnoleggiante. Olè
    Ti tengo aggiornata

    Alex

    p.s.
    Avendo creato io il sito….ho diritto di prelazione? O una qualche forma di precedenza?

    • Innanzi tutto quella coi problemi con ospedali e conto corrente ero io, non la Tesio. Quindi ringrazio, prendo i 510K e abbandono il gioco.
      Nella cifra ci stanno anche i soldi per un anestesista privato a cui so già cosa chiedere…
      😉

  4. Sottoscrivo tutto. Tutto, Enrica!
    L’ansia della spagnola, il soprannome 00tette, i capezzoli che sudavano con tutta quell’imbottitura, il terrore che, limonando duro, lui toccasse quel muro del pianto…

    Però adesso..boh, non so.
    C’avessi i soldi magari una bella seconda piena me la farei, ma ho un po’ fatto pace con le mie tettine. Mi stanno quasi simpatiche, sono carine, dove le metti stanno, non sbordano, non se la tirano…

    L’idea del crow founding è pazzesca, comunque!

  5. Kia says:

    Ahahah, hai dato voce alla mia infanzia e a tutti, ma proprio tutti i pensieri fatti. Ormai ho rinunciato alla loro crescita da un pezzo, mi rifiuto di imparare l’alfabeto delle coppe e quando mi chiedono un po’ tra lo schifato e lo snob la taglia che porto, alzo il mento e rispondo fiera: “Ho ingranato la retromarcia, la prima è roba da principianti e io amo il rischio e infrangere le regole”. Perlomeno noi sgusciamo velocemente tra la folla e occupiamo poco spazio sul tram, motivo per cui posso alzarmi 5 minuti dopo, tanto il posto per salire lo trovo sempre 😉

  6. Prima della gravidanza avevo una seconda scarsa. In gravidanza sono arrivata orgogliosamente alla quinta.
    Finito l’allattamento mi è rimasta la prima. Cadente per giunta!
    Oramai ci ho perso la speranza ad avere le tette anche io. 😉

  7. tullia lippi says:

    Enrica, tacerò del come le tette grandi possano essere uno degli incubi peggiori di una piccoletta come me e per di più amante delle scollature, delle camicette infilate nei pantaloni e…dello stacco vita che c’è ma non si vede!!! Ne taccio perché negli anni anch’io sono cresciuta in consapevolezza, autostima e sex-appeal, e perché ho una figlia che si confronta quotidianamente con la seconda e il fisico di Barbie e non mi pare più felice di me alla sua età con una terza/quarta in un mondo di Barbie lunghe 170/180centimetri… Però….però, ti assicuro, oggi, superati i 50..e fatto pace con le mie misure, ho scoperto di attirare molti più sguardi compiaciuti di quando mi dannavo l’anima perché….lo spagnolo non è mai stata la mia lingua preferita!!! Meglio, moooooolto meglio essere poliglotte! Con buona pace di ogni complesso edipico irrisolto dei nostri maschietti!!! 😘

  8. tullia lippi says:

    Enrica, tacerò del come le tette grandi possano essere uno degli incubi peggiori di una piccoletta come me e per di più amante delle scollature, delle camicette infilate nei pantaloni e…dello stacco vita che c’è ma non si vede!!! Ne taccio perché negli anni anch’io sono cresciuta in consapevolezza, autostima e sex-appeal, e perché ho una figlia che si confronta quotidianamente con la seconda e il fisico di Barbie e non mi pare più felice di me alla sua età con una terza/quarta in un mondo di Barbie lunghe 170/180centimetri… Però….però, ti assicuro, oggi, superati i 50..e fatto pace con le mie misure, ho scoperto di attirare molti più sguardi compiaciuti di quando mi dannavo l’anima perché….lo spagnolo non è mai stata la mia lingua preferita!!! Meglio, moooooolto meglio essere poliglotte! Con buona pace di ogni complesso edipico irrisolto dei nostri maschietti!!!

  9. drusilladeserto says:

    Che complesso tremendo quello delle tette in generale.
    Io durante l’adolescenza ero abbastanza conosciuta per la mia terza abbondante tendente alla quarta, che orgoglio! Tempo di finire le superiori e pouf, quasi sparite! Ora, dopo due figli praticamente è rimasta una seconda scarsa, che amarezza!

  10. pellegrinidaniela says:

    Io alle medie avevo i compagni in classe che mi chiamavano. Quando mi voltavo mi facevano il gesto del ferro da stiro…!
    Con la gravidanza ho provato l’ebrezza della settima!!!! Ora mi è rimasta una taglia.

  11. Mi aggrappo non alle tue tette, ma a ogni parola del post, dal basso della mia seconda scarsa (ho un bel torace, visto gli anni di nuoto, la seconda mi entra solo per colpa sua, altrimenti sarei una prima. Anche a me si sono ridotte dopo la gravidanza). Ma non ti hanno mai detto “beata te, almeno puoi andare in giro senza reggiseno?”. Beh alle volte ci provo, ma non mi piace molto come spettacolo. E poi l’occhio cade sempre lì, sul piattume sì, ma soprattutto su un capezzolo intirizzito. E questo mi infastidisce :-/

  12. Articolo strepitoso. Sempre avuto una seconda scarsa. Dopo i 45 aumentata di 7/8 kg è diventata una seconda “convinta” e risparmiata dalla forza di gravita’ per ora.
    Anche io sto usando sempre meno il reggiseno.
    Ribloggo su wordpress e condivido su fb

  13. Allora, non sono proprio un culariano (percarita non disdegno) e’ che a me sono sempre piaciute le tettine, una seconda massimo, e’ una questione di qualita’ non di quantita’, la forma e’ tutto e raramente una quarta e’ fatta bene.

  14. El_Gae says:

    A me la tetta piccola fa molto anni 70 e piace un sacco. Non so dirti perché ma sono felice di poter essere considerato un intenditore.

  15. Ho sempre pensato che se avessi avuto le tette piccole avrei indossato camicie e abiti con lo scollo a v esasperato, avrei portato i capelli corti e alla fine sarei stata una gran figa! Invece con le tette no problem ma non ho mai potuto avere i capelli lunghi, mai oltre i lobi delle orecchie e anche questo per una donna puo’ diventare un complesso ma la vita e’ troppo breve per farsi prendere dai complessi. L’erotismo vero ha poco a che fare con le misure, per fortuna, se no saremmo tutte/i fottute/i per un motivo o per l’altro!

  16. Argo says:

    _fossi in voi, nn mi farei tanti problemi. Il seno piccolo piace a molti uomini e, per me, è semplicemente stupendo, una meraviglia della natura sulla donna 😉

  17. Manu says:

    non ricordo di avere avuto mai meno della terza, adesso ho una quinta piuttosto rovinata da due allettamenti prolungati. ho sempre odiato avere le tette troppo grosse, non mi appartengono , non mi piace mostrarle, non permettono di fare sport, di indossare una giacca, tutto quello che ha una cerniera ti fa sembrare un cotechino. da tempo lavoro al mio crowdfunding personale e se tutto va come deve andare il prossimo anno ci darò un bel taglio…. la sfiga è che ridurle costa più che aggiungerle, l’intervento è più lungo e rischioso

  18. orsa says:

    Nulla contro le tette piccole eh ma che le grosse non son meglio. Vai tu in giro a 12 anni con il top e i capezzoli al vento perché tua madre non vuol comprarti un reggiseno, vai tu a scuola con i ragazzini che chiedono in continuazione se possono toccarle con in faccia un’espressione di pura curiosità (nemmeno fossero davanti a una specie geneticamente modificata di qualche animale). Crescendo devo dire che é andata meglio anche se trovare un costume che non faccia vedere tutto é abbastanza complicato. Forse quando sarò vecchia saranno rugose e cadenti ma per il momento me le godo cosí con la mia quarta portata fieramente u.u

  19. Fino alla gioventù la mia prima non è mai stata un complesso, anzi un vantaggio per via della mancanza di impaccio in sport e danza. E per fortuna, direi, dato che fino ad oltre la mia adolescenza i push-up e l’intimo low-cost non esistevano. Poi sono arrivati gli uomini e, anche quando con l’ingrassare ho spesso raggiunto una terza, ma comunque per loro era sempre troppo poco…maledetti complessi Edipici e manie ispaniche!

  20. Anna says:

    Mi fa piacere leggere di altre donne che come me hanno vissuto con fatica crescere con un piccolo seno che non stava nei tempi ci aspettavamo. Per me è stato molto difficile e per vergogna jp sempre tenuto le braccia conserte sopratutto nei momenti di intimità. Anche oggi che ho 40 anno.. Lo guardo e penso che ha una bella forma.. Se solo fosse cresciuto ancora un po’. Comunque mi tengo la mia seconda e mi preoccupo solo che stia bene!

  21. Pingback: Le tette del giudizio | MADamando

  22. ho rivissuto tutta la mia adolescenza e giovinezza leggendo il tuo post 😀
    mi preoccupa un po’ una futura gravidanza, pensavo di aver superato il complesso delle tette piccole, ma potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione?!?
    OMG! 😀 😀

  23. Ma io non ho parole…ma quindi quando eri adolescente tu c erano già i reggiseni imbottiti? E nn è giusto!!! Che fortuna! Io mi son fatta medie e superiori con i reggiseni che aggiungevano al dramma della piccolezza la forma a punta! Che la Venus di Mazinga ci faceva un baffo!
    …peccato nn poterle sparare addosso a chi si divertiva ad inventare nomignoli…
    Ciaooooooooooooooo

  24. Eufemia says:

    Sono proprio come te, mi si sono immedesimata in tutto ! e non imparerò mai lo spagnolo…. invece ti posso consolare con la “sostenibile leggerezza del (non)essere” che sarebbe che, a noi, in età avanzata, le tette non cadranno mai perchè il nulla… si sa… non pesa ….

  25. Io sono del partito “sotto la quarta non è vero amore”. Ho sempre adorato i seni procaci, addirittura le donne in carne.
    E chi ti vado a sposare? una taglia 42 con una seconda.
    L’amore non ha bisogno di coppe da riempire.
    Dopo 14 anni e un bimbo (e qualche kiletto in più) mi sta diventando anche più sexy, ai miei occhi

  26. valerio says:

    dite quel che volete ma per me il grido di battaglia è “W I SENI PICCOLI”! sarò fuori moda, fuori tempo,…solo fuori e basta,…chi lo sa,….ma essendo single e quindi “liberamente in caccia sulla piazza”,…la priorità estetica per me è la donna …”tettamente minuta”!

  27. Giacomo says:

    Tesio sei fantastica cosi come sei! Chi mi conosce, sa che ho sempre adorato il seno piccolo e gli occhi azzurri. Vagando per il mondo ho cercato esemplari di donne portatrici sane delle due zone di attrazione, ma spesso l’occhio azzurro era connesso a gravi deficit in altri campi, per cui ripiegavo sull’altra zona erogena.
    Il seno piccolo si è quindi rafforzato com zona erogena di primaria importanza,
    ma ho dovuto cercare una seconda zona erogena, optando per un corpo calloso molto sviluppato. Al seno piccolo si trovano svariati rimendi, ma detesto quello chirurgico, che provoca cicatrici profonde nel corpo calloso.
    Inoltre, sono un tizio che ti ospedali, annestesie, tomie, ecc. ne sa, e per esperienza diretta e reiterata. L’ultima è una craniotomia, e malgrado questa, mi rimane sempre la passione per il seno piccolo. Evidentemente un problema neurologico profondo non rimosso. Troppo in profondità.

  28. Ti ringrazio, mi hai fatto sorridere.
    Io appartengo a quella categoria delle “tettone”, fin dalla tenera età degli 11 anni.
    Posso assicurarti che anche noi viviamo i nostri drammi.
    Io tentavo di nasconderle in ogni modo, talvolta anche fasciandole pur di non farle vedere. Perchè credimi, i ragazzini che non ti guardano nemmeno in viso quando parli, contemplando le tue tette con la bava alla bocca, è un trauma non indifferente per una ragazzina.

  29. gianbumbi says:

    Oltre ad avere il seno piccolo, ho anche “lo spazio per la terza tetta”, ovvero, le “tette sotto le ascelle”. Posso mettere scollature a V fino all’ombelico, tanto lì, al centro, non c’è assolutamente nulla. Se mi stendo, il mio petto si trasforma in una totale tabula rasa, perché loro, le mie due “tettine” si vanno a nascondere lì, sotto le ascelle.
    Nel mio caso, lo spagnolo è fuori discussione, a meno di non fare sesso con una scatola di pelati Cirio…
    Però, vogliamo dirla tutta la verità? mi piaccio anche così e qualche uomo che mi abbia notata e apprezzata (senza spagnolo), nonostante questo “difetto” (e molti altri), l’ho trovato. Approvo al massimo che l’erotismo non ha nulla a che vedere con le misure o i modelli che ci propinano.
    Quindi (faccio la predica) ricordatevi di amarvi tutte intere, comprese le vostre tettine piccole o grandi: è il primo passo per farsi amare anche dagli altri.

  30. Mi madre ha continuato a ripetermi per anni che sarebbero cresciute, il giorno dei miei 21 anni le ho detto che poteva smetterla di mentirmi,che così come ho dovuto smettere di credere in Babbo Natale era tempo che smettessi anche di credere nel miracolo dell’avvento delle tette.
    Adesso, a 30 anni, le amo così, tra l’altro sono moooolto più sensibili, il che è un bel vantaggio, se non per il partner, per lo meno per me.

  31. Io sono dalla parte opposta della barricata, e come sempre succede, mi sarebbe piaciuto avere un piccolo seno, non pesante, non fastidioso, perché è vero che c’è a chi piace, ma la schiena dolorante è la mia, il segno del reggiseno lo porto io… come sempre vorremmo qualcosa che non abbiamo…Io per prima!!!

  32. Francesco says:

    Brava, sei una scrittrice. Parli degli esseri umani, e dell’imbarazzo ad abitare un corpo che non è mai perfetto. Ma sì, con i propri complessi (si chiamavano così) uno ci vive tutta la vita. Non siamo dei, né semi-dei. Ma alcuni di noi sono effervescenti. E tu lo sei! Buona fortuna.

  33. Ragazzo 21 anni says:

    Sono un ragazzo di 21 anni , ho avuto qualche esperienza con le ragazze e penso che le tette piccole siano una cosa stupenda. Preferisco piccole e ben fatte ed il fatto di apprezzare un seno così da molta soddisfazione alla proprio partner e certe volte nei rapporti apprezzare ciò che il partner pensa sia un difetto , può dare soddisfazione 🙂
    Viva le tette piccole !!!:)

  34. Rita says:

    Che dire…è una sfiga avere un seno piccolo ( cadente…e moscio… dopo allattamento) ,soprattutto.con spalle strette , torace largo….e pancetta…..poi, quando i mariti.non desiderano neanche avere rapporti, …si arriva al massimo, al culmine dell’umiliazione!!! Chi non lo prova, non può capirlo!!mah!!!😢

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