Newton abbiamo un problema.

Mi affascina il cambiamento dei modelli estetici, io vengo da tempi in cui per entrare nei canoni classici di bellezza dovevi essere sottile come un A4, per quanto magre eravamo comunque fornite di un eccesso di organi interni. Le ragazze di adesso, quelle che vanno forte su IG, hanno questi culi così tondi, pieni, che ti verrebbe voglia di parcheggiarci la bici, tra chiappa e chiappa. Io non so come facciano a ottenere quel livello di panettosità Bauliana e anche di antigravità alla Jennifer Lopez… poi parliamone di Jennifer che a cinquantatré anni ha un sedere in grado di battere ancora tutti i guinness dei primati, io l’ammiro J LO, pur sapendo che Lo sta per Lordosi. Noi, nel nostro piccolo, del panettone avevamo solo buchi. Naturalmente da giovane mi detestavo cortesemente, avevo mens scema in corpore sano, ma poi il tempo fa il suo, mi piaccio di più ora anche se un po’ di cedimento strutturale comincio a vederlo. Allora ti dicono di fare sport, fare sport fa bene e tu fai sport. Corri. Solo chi corre sostiene che correre faccia bene, per tutti gli altri correre è peggio del crack, infiamma e fa venire la cellulite, ti spappola ginocchia e schiena, ti rende inviso ai passanti. Allora molli la corsa e ti dai al workout. Va tutto bene, fino a quando ti metti a fare i plank con una maglietta larga e scollata e hai la malaugurata idea di guardare in basso. Dopo i quarant’anni quello che ti aspetta se guardi in basso mentre fai i plank sui gomiti con una maglietta scollata e magari pure senza reggiseno, ecco quello che ti aspetta è la faccia di Newton che ti saluta con il ghigno di IT e ti insegna la gravità mammaria in tutta la sua potenza attrattiva verso il nucleo terrestre. Dove, tra l’altro, anche la tua autostima fisica si sta andando a inabissare. Plank è semplicemente il rumore dell’epidermide che si sfracella a terra, in un tonfo sordo.

Nella mia famiglia comunque sono l’unica a cui piace sudare, faticare, gli altri sono virtuosi, sono tecnici, a loro piace il tennis, soprattutto da salotto. Il tennis a me mette ansia, credo sia colpa dei raccattapalle, se pensate di essere gente sotto pressione osservate bene un raccattapalle in una grande partita e capirete che lui è più schizzato di voi, garantito al cento per cento. Lorenzo, come tutti i giovani appassionati di questo nobile sport, adora Sinner. Mi sembra davvero un ottimo giocatore, ma ogni volta che ascolto una sua intervista mi scappa da ridere, Sinner è il Keenu Reeves del tennis, tutti e due stanno attraversando un processo di canonizzazione. Fra’ Reeves è modesto, prende la metro, cede il posto alle gravide, lui è l’eletto e la stampa ci sguazza, San Sinner in compenso non manca di sottolineare dopo ogni partita che non trapianta fegati e non ha trovato la cura per il cancro, ma Jannik, tranquillo, nessuno di noi si aspetta da te un doppio con Madre Teresa. Piuttosto fai il miracolo e fammi capire come minchia conteggiate i punteggi, perché io dopo cinque anni di tornei non c’ho ancora capito un emerito plank.

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