Innamorarsi è come andare in bicicletta. Sui binari del tram. Mentre piove.

L’ultima volta che mi sono innamorata era il 2006. E’ passato quasi un decennio, ai tempi per me era piuttosto semplice iniziare una relazione, non ho mai sofferto il dramma del rifiuto, mai presa la cantonata gigante del “credevo di piacerti… e invece”, il mio senso di conservazione non mi permetteva di essere attratta da qualcuno che prima non avesse dimostrato un qualche interesse nei miei confronti. E poi, perché mai prendere una cantonata all’inizio, quando è tanto più doloroso e complicato il colpo di scena a relazione avviata? Comunque otto anni sono tanti (per chi mi legge da Torino basta dire che nel 2006 San Salvario era un quartiere di merda e infatti io ci vivevo) e, nonostante mi ripeta che amare è come andare in bicicletta, la caduta in tandem è sempre dietro l’angolo. Sono sicuramente arrugginita, il mondo è cambiato, soprattutto il mondo dell’amore e del corteggiamento.

 

  1. Non c’era Whatsapp e la famigerata ultima connessione. Quella che lascia le mie amiche single ad arrovellarsi del perché, se il tizio era in linea alle 23 non abbia ancora risposto al messaggio delle 22 e 45 di tre giorni prima. Il perché io lo so, ma lo dimentico sempre quando l’amica in attesa di risposta sono io.
  2. C’erano i Blockbuster. Per la mia generazione affittare due film e prendere una confezione giga di Häagen-Dazs era il concetto di “preliminari” che metteva d’accordo uomo e donna. Di solito erano un film impegnato con risvolti erotici (sapientemente scelto da lei) e una boiata pazzesca di alieni, macchine o macchine aliene (scelta da lui), si guardavano le prime tre scene di Lezioni di piano, si faceva sesso, si guardava Independence day (tutto), se ti andava bene si rifaceva sesso, ci si scassava di Häagen-Dazs. E bon. Poi nessuno dei due riportava le cassette ed erano 5 euro di mora.  Ma 5 euro ben spese.
  3. Non c’era facebook. La tecnologia ha moltiplicato le paranoie da M’ama non m’ama. Una poveretta che si riaffaccia al mondo dell’amore, soccombe sotto gli strali delle ambiguità di facebook. Io ci mettevo tre giorni a decifrare un sms con scritto “ciao, come va?”, figuriamoci ora come potrei interpretare un’emoticon. Ai tempi miei per un ti amo ne dovevi mangiare di Häagen-Dazs, ora è un tripudio di cuori e “tanto love” e io, son sicura, prenderei per buono tutto. Già sento le mie rivendicazioni: “ma come, non vuoi venire a vivere con me e i miei figli, creando una bellissima quanto moderna famiglia allargata? E allora perché mi hai scritto “ammore” sotto quella foto dei bimbi che ho postato una settimana fa? Eh, perché?”.
  4. Non c’era facebook, come dicevo, e tanto meno i check-in. Ai tempi belli l’agente del Mossad che albergava in me sarebbe andato in capo al mondo, alla cieca, per la probabilità remota di incrociare “casualmente” la passione del momento (c’è una regola della fisica che dice che un corpo rifiutato percorrerà un tratto di strada direttamente proporzionale alla forza contraria impressa dal corpo rifiutante). Non oso immaginare cosa quell’agente potrebbe fare sapendo con esattezza dove andare a colpire.
  5. Non c’erano gli hipster, otto anni fa la gente non si vestiva come Laura Ingalls e Almanzo ma gay e barbuto. Credo di non essere pronta a cambiare il mio abbigliamento in tal senso. Aggiungo che, pur apprezzando la barba che ora va per la maggiore, potrei incorrere nel temibile equivoco di innamorarmi di un ipertricotico e mammuttizzato sedicenne, tanto è difficile dare l’età a questi baldi giovani usciti da “Amore e ginnastica”.
  6. Non c’era Lorenzo a boicottare la mia femminilità. Tu sei in tram e accanto a te, incredibilmente, si siede un bell’uomo, non ha l’alitosi (stranissimo, di solito nei tram torinesi se non hai l’alitosi non puoi salire, è proprio un requisito stabilito dalla GTT), mi sorride, cominciamo a chiacchierare complice Lorenzo ciarliero come sempre. Il tipo senza alitosi azzarda addirittura un mezzo complimento indiretto “ma che bello sei, assomigli tantissimo alla mamma” e Lori per tutta risposta: “Sai che la mia mamma fa degli stronzoni grandi grandi (e qui per rendere il concetto più ficcante si accompagna con le mani illustrando la dimensione della supposta defecazione)”. Il tram intero ride, il tipo senza alitosi ride, Lorenzo ride, la detentrice del guinness di stronzoni ride mentre lascia sulle rotaie la sua dignità di donna fatta a pezzi.  

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57 thoughts on “Innamorarsi è come andare in bicicletta. Sui binari del tram. Mentre piove.

  1. Sa says:

    Sono cose che segnano… Per chi è di quella generazione a metà credo sia pure più complicato, perché si ha una certa dimestichezza con il complotto tecnologico ma si rimpiange l’sms, blackbuster e il gelato… Argh

  2. Wendy says:

    Stando alla teoria del corpo rifiutato che fende la ionosfera per la forza del calcio in culo del rifiutante, mi meraviglio di aver percorso solo i 400km di Forlì-Torino. A meno che non sia tipo via crucis, quindi dopo Torino farò tappa sulle coste della Groenlandia, poi su Urano e via dicendo.
    Comunque se ti serve una mezza giornata libera per girare in bus, te lo tengo io, Lorenzo.

    • no, gli uomini con cui uscivo io guardavano prevalentemente blockbuster. ma ho anche frequentato un uomo che vedeva solo film cronaca della prima repubblica tipo Il caso mattei e un altro fissato con Godard dell’ultimo periodo. Forse alla fine meglio Independence day

      • cavallogolooso says:

        la mia ragazza vede più film marvel e dc comics di me. ha COMPRATO tutta la serie tv di stargate, adora starwars, se al cinema fanno un film d’azione e uno di fantascienza non sa decidersi per un po’ ma poi sceglie l’azione.
        qualche tempo fa stavo organizzando un evento per un posto che vende impianti hi-end ed arriva una signora, prende in mano una fila di bluray che aveva messo lì il titolare per mostrare quando bene si vedesse l’hd nei suoi impianti, fa la facciachesolovoisapetefare e lascia scivolare fuori un “ma solo film da uomini qui?”

        li guardo: la mia ragazza li aveva TUTTI 😀

        Io amo la fantascienza naturalmente. Almeno lì è dichiarata. Nei film sentimentali la fanno passare per possibile 🙂

        oh, scherzo. Io piango come un vitello in tutti i film sentimentali 😉

    • Un cuore in inverno ai miei tempi era considerato un film “di pelo”: nel senso che i colleghi intellettuali dell’università che volevano vederti il pelo te ne proponevano la visione nella loro stanza. Dopo non seguiva dibattito. Non verbale, almeno

  3. L’ultima volta che mi sono innamorato non c’era nemmeno youtube e ci si collegava ancora con il modem a 56kbps e l’adsl era nata da 6 mesi e poco più ed era solo per pochi ricchi fortunati, non c’era vodafone, ma solo omnitel, e i cellulari servivano per telefonare e solo i più audaci lanciavano i primi SMS. C’erano le lire e avevo molti meno capelli bianchi.

    Soprattutto non c’era un matrimonio fallito alle spalle a minare la mia voglia di avere relazioni amorose o forse soffro il dramma del rifiuto più di altri.

    Posso assicurarti che sei stata fortunata con Lorenzo. O preferisci spiegarli sul tram come si fanno i bambini? Ad alta voce, ovviamente. 🙂

  4. Ingenuetà says:

    Che tenerezza!!! il piccolo non ti stava boicottando, anzi, faceva pubblicità segnalando le tue grandi capacità nelle cose che contano (purtroppo solo per i bimbetti..o forse no, a giudicare da certi discorsi che si fanno tra amiche e che finiscono con consigli su prugne, mele cotte e rimedi vari alle ricorrenti epidemie di stitichezza femminile)!! Ah magari avessi qualcuno che mi apprezzasse così tanto! ^_^

  5. melaverde says:

    No ma hai ragionissima. Pensa che quando mi sono innamorata io era più o meno come ha detto il comizietto c’erano le lire argh….. ma facendo due conti tra una palla e un’altra è 20 anni che sono in coppia. Ah ora mi disintossico, cavolo non vedo l’ora stai scherzando? Trovo il modo di far fruttare i miei talenti pure io. senti io fb non l ho nemmeno ora. Boh ma pensavo di incasinare un pochino il destino e farmi un viaggio. Che dici meglio di fb no?

  6. silvia.covucci@gmail.com says:

    ma tuo figlio è un mito della selezione,
    chissà, forse un bell’uomo di fronte a questo, o ride e se ne va, o ride e vi ama per sempre.
    …..grazie enrica!, in generale dico, perchè condividi….e così bene

  7. Solare says:

    Io per la teoria del corpo rifiutato sono finita in Asia e girovagare per mesi tanto era stata potente la forza del corpo rifiutante ma li ho incontrato il mio ” corpo accettante o accogliente” che dir si voglia e mica ero piu’ una pischellina, quindi se c’ e’ una logica nascosta ( molto nascosta) alla fine tutto si riorganizza con nuova energia e nuovi equlibri a partire magari da un nuovo giro in tram!

  8. ortika says:

    entri dentro. talentuosissima e vera, brava brava brava. brava anche che ti limitavi a cinque euro di arretrati! sono una tua affezionata lettrice.

  9. Qui c’è Elisa che invece analizza la quantità delle “meustrazioni”, poi lo riferisce alle maestre. La cacca per sicurezza la faccio solo al lavoro 🙂
    Bentornata.

    • cavallogolooso says:

      ahahaha fantastico questo nuovo fattore bimbi!!! di solito la gente non vuole mai farla al lavoro o in altri posti che non siano casa propria… ma ecco un’insospettabile variante!!! ahhahaha grazie mafalda!!! 😀

  10. notbionicole says:

    Per questa legge del corpo rifiutato, vista l’intensità e il numero elevato di fonti sparse a 360° intorno a me, sono diventata un buco nero.

  11. I VHS, ma anche solo DVD…con mio marito s’andava fino a qualche anno fa al videociak di Genova…giretto obligato a farsi quattro ghigne nell’enorme sezione porno, scambio di opinioni/consigli con la ragazza al bancone e inevitabile dvd dimenticato per qualche giorno di troppo + mora
    Cazzarola che nostalgia…per la cronaca io sto a farmi le paranoie chissà con chi chattava il mio futuro ex marito su Whatsapp…e chi lo avrebbe pensato 8 anni fa?
    Comunque pure io mi sono innamorata l’ultima volta nel 2006, e uscire dal tunnel per trovarmi in mezzo a hipster barbuti e facebook mi fa paura più della prospettiva di essere zitella a vita!!!

  12. zeusstamina says:

    Grandissima. In effetti non c’erano tante cose nel 2006… anche se Häagen-Dazs non so cosa sia… boh. Ma io vivo una provincia che è strana, tutta sua.
    Figurati che a stento avevo un cellulare, figurati se uno con queste supercose iper-tecnologiche… O_o anche adesso ho un cellulare che mi regala la sua tranquillità e, per me, è fondamentale.

  13. alessia says:

    hhharghhhh, non so se riuscirò a smettere di ridere! in compenso adesso possiamo andare tutti da Essere e Benessere (non so a torino ma a milano hanno occupato tutti gli store BBuster) e leggere i bugiardini invece di affittarci un film, che invece ricordo comunque come un bel preliminare!

  14. dai coraggio…se un torinese ti ha sorriso ed agganciato su un tram allora non saranno gli stronzoni o uozzap vs facebook o gli hipster in incognito a fermarti!!! 😉
    io cmq ho dei single da piazzare se interessa (uno – incredibile ma vero – un pezzo raro di single bello e intelligente…senza trucco e senza inganno si ori e siore!) 😀

  15. melaverde says:

    grazia fonte incredibile di meraviglie ma non ci credo nemmeno se lo vedo:) ! comunque la riconquistata singletutine dicevo mi dà un tale euforia che anche farmi un giro in libreria senza pensare al servizio recupero nani mi pare incredibile. La panchetta insieme all uomo che verrà mi sa che dovrà aspettare un sacco prima di vedermi seduta…..

  16. Franci says:

    Io credo che tu sia veramente fantastica. Ti leggo quotidianamente da qualche mese in silenzio, ma un tot di volte ho sentito la necessità di allegare i tuoi post su facebook perché tante persone meritano di leggerti. Con l’anno nuovo esco allo scoperto per farti i miei complimenti, dal cuore. Salutami la tua meravigliosa città, ho vissuto i 9 anni più belli della via vita e continuo a portarla dentro di me, sempre! Grazie per le emozioni che regali a chi ti legge! Saluti da Rimini

  17. Dio, mi eri mancata! Rido e penso che io (che vivo a San Salvario proprio nel momento della sua akmé – tendente, per legge universale, ad un precipizio di tamarria dilagante), la prossima volta che il tizio con cui ho limonato la settimana scorsa (in un locale underground della suddetta San Calvario) invece di scrivermi un sms mi mette un like su Facebook… lancio il computer dalla finestra.

  18. Quoto in pieno Graziaballe, nel senso che non saranno quel mucchio di roba a fermare chi veramente è attratto da un’altra persona, basta dargli una chance..oppure un numero di telefono da chiamare, e andare a vedere insieme un film di Thor magari!!! ciao!

  19. Ma la domanda che più mi assilla in questo momento e alla quale preferirei NON dare una risposta è: come diamine fa Lorenzo a sapere delle dimensioni dei tuoi stronzoni, non avrete mica il cesso in cucina?!? (io non sono mai salito su un tram di Torino, ndr)

  20. Ahahahhah! Grande piccolo Lorenzo! Aiuta la sua mamma a trovare l’uomo giusto per lei (e per lui!)…quello che possa apprezzare tutte (ma proprio tutte) le belle qualita’ della sua mamma!:)
    Solo un consiglio se posso permettermi…quest’uomo non dovra’ mai pensare che sei piu’ brava di lui. Neanche e soprattutto in quest’ultimo talento!!!!
    😉
    Sei bravissima!!!!!!!

  21. Oddio. Che conclusione degna di film da Blockbuster…e senza nemmeno il sapore del gelato in bocca!
    Comunque io per evitare qualsiasi social e dubbio amletico mi sono fidanzata con il coinquilino…ho saltato tutti questi step moderni per piombare in una convivenza che era già tale, pare che funzioni!

  22. Almeno giocavi in casa. Mio marito qualche anno fa in California (in visita dalla sorella) è stato presentato dal nipote agli astanti (uscita di scuola, quindi amichetti e genitori) così: He’s my uncle. He’s very cool, he farts! Fai tu…

  23. Fotone says:

    Anche io tornata single due mesi fa dopo 8 anni, e la sensazione dell’inizio è stata proprio di essermi svegliata da un’ibernazione di 1000 anni!
    Poi ti abitui a questi nuovi mezzi di comunicazione; cioè cerchi di stargli alla larga, prima che ti rinchiudano in un manicomio per altri 8 anni.
    Ci si abitua di meno ai rifiuti e alle attese di una risposta, quelle le avevo dimenticate nei miei sicuri 8 anni di relazione, quasi sfuggiti.
    Ma ti dirò tornare single a 30 anni è molto meglio di quando lo ero a 20, non scambierei mai questa calma accettazione di se con il blockbuster di allora. 🙂
    E tu?

  24. cavallogolooso says:

    1) aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahahah hah aha hahahhahahahah -hhhhhhhhh- ahahahahahahahahahahahahha – sei fantastica – ahahahahahahahahahahahha!
    2) che diavolo sono gli hipster? wikipedia parla di anni 40… e le altre foto sanno tanto da nerd come si definivano negli anni ’80.

  25. giacomo says:

    Ho riso come non ridevo da tanto, grazie grazie grazie.
    una scena simile l’ho vissuta anche io, mio figlio mi ha chiesto di grattargli le palle in sala d’aspetto dal pediatra.
    (mio figlio non dice la “S”, ovviamente voleva gli grattassi le spalle).
    Sono ancora la, nella sala d’aspetto, pietrificato e più morto di laura palmer.

  26. principessadellospaziobitorzolo says:

    Grazie, perché in una giornata all’insegna della gastrite, del vomito di gatto e di pioggia battente, mi hai strappato una marea di sorrisi. Adoro come scrivi e adoro la tua ironia. Ora vado a chiudermi la testa nell’armadio per cercare di smettere di ridere per la questione dei tuoi stronzoni! 🙂

  27. Dopo San Salvario quartieredimerda e Blockbuster e l’ Häagen-Dazs sono entrata in modalità uggiosa di ricordi bellissimi e cazzo è tutto finito e non tornerà mai più che manco i tuoi stronzoni sono riusciti a risollevarmi il morale (ma ho riso tra le lacrime). So che non era l’intento del post ma sono bestia strana e mi nutro di malinconia a volte.

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